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Street photography

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Viaggio tra i generi fotografici e nell'anima del fotografo

Daniele Di Mauro
Mar 20, 2022
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Tra tutti i generi fotografici la street photography è quello che da più problemi sia nella definizione che nella tecnica. Alcuni fotografi sostengono addirittura che come genere fotografico non esiste. Spesso viene accomunato al reportage.

Se andiamo a cercare le foto otterremo i risultai più diversi. Alcuni sono ritratti in posa di passanti o operatori, altri sono ritratti letteralmente rubati. Molti sostengono che la street photography debba necessariamente essere fatta con lenti larghe perché le foto vanno fatte a distanza ravvicinata. Questo perché sarebbe “poco etico” rubare delle foto da lontano.

La realtà è che la “street” vive di contraddizioni ed è il caso di fare un po’ di chiarezza.

La street photography esiste da quando ancora non sapeva di chiamarsi così. E’ stata praticata da fotografi come Henri Cartier-Bresson e Vivian Maier che fotografavano quello che vedevano per le strade. Lasciandoci, oltre che splendide foto, anche dei meravigliosi scorci di vita quotidiana. Con la fotografia per la prima volta, la vita quotidiana è stata documentata. Cosa che la pittura ha fatto poco e comunque sempre in maniera didascalica.

La street photography ha delle problematiche legali di cui bisogna essere coscienti: in Italia è lecito fotografare su suolo pubblico. Anche di fotografare persone. Ci può essere chiesto di non fotografare. Su suolo pubblico non è una richiesta lecita, ma per pura cortesia conviene rispettare questo tipo di richiesta. Quello che è illecito è pubblicare, quindi divulgare le foto di persone. A meno che i soggetti non siano personaggi pubblici o noti al pubblico oppure “elementi” non rilevanti per l’economia della foto. Come ad esempio una folla ad un concerto, il soggetto non è un singolo ma la folla stessa.

Alla luce di questo, se facciamo un ritratto di una persona, e non ne chiediamo l’autorizzazione alla pubblicazione, diventa irrilevante appellarsi all’etica del ritratto rubato con un tele obiettivo.

Personalmente non sono così rigido. Capisco chi vuole “affrontare” i propri soggetti con delle foto ravvicinate e chi scatta usando tele obiettivi. Anzi, se si vuole fare un osservazione della vita quotidiana senza influenzarne il comportamento il teleobiettivo è quello che ci vuole. In fondo la “street”, fatta con questi intenti, non è dissimile dall’etologia.

… intanto su Youtube siamo a 688!

Questa settimana non ho pubblicato video. Solo shorts di notizie. E uno dove spiego perché non ho pubblicato un video.

Una cosa interessante che ho trovato.

Vi consiglio due siti interessanti che riguardano la street photography.

Il primo è un magazine on line in cui c’è lo zampino di Eolo Perfido: ExibartStreet.

Il secondo è Erik Kim, un fotografo che fa della “street” una forma fotografica molto personale.

Cose che ho fatto.

Qui spiego perché non ho pubblicato video questa settimana.

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